Ogni volta che inizia l’anno scolastico, molti docenti si trovano in seria difficoltà.
Sia che si tratti di giovani professori usciti dall’università, o che si tratti di persone con esperienza ed anni di lavoro alle spalle… esiste un problema che accomuna tutti i docenti.
Chi vive ogni giorno in classe, sa bene che non è facile affrontare le lezioni in maniera ottimale.
Specialmente se si tratta di insegnare in alcuni istituti particolari, ogni ora di lezione può diventare una sofferenza grave.
Tuttavia, ancora oggi, sono pochi che cercano di risolvere il problema.
Diversi autori hanno scritto di didattica… ma spesso lo hanno fatto in modo teorico, osservando l’insegnamento da una prospettiva universitaria e post-universitaria.
Niente di paragonabile, insomma, alla situazione infernale che vivono i professori alle scuole superiori.
Chi ha vissuto davvero nelle classi, stando in aula 5+ ore al giorno (ogni giorno), sa che non è per niente vero, la vita è ben altra.
Alcune cose che bisogna tenere a mente, ma che generalmente scopri appena metti piede in una classe in qualità di professore:
1. I ragazzi sentono una differenza di età con i docenti, e questa cosa non li farà mai entrare subito in confidenza con te
2. I ragazzi non hanno voglia di studiare, nella maggior parte dei casi. Hanno tanta curiosità e tante belle caratteristiche, ma devi essere TU a farle uscire
3. Il fatto che tu sia il “professore” ti rende automaticamente una persona gerarchicamente superiore, e questo a volte genera disagio
Questa è la più grande lamentela che viene mossa dai docenti in Italia.
Spesso, gestire una classe delle superiori è più difficile che gestire una classe di lattanti.
I bambini sembrano quasi essere più disciplinati: non hanno sfoghi adolescenziali, non hanno manie di protagonismo, non hanno arroganza e svogliatezza…
Il mio obbiettivo era quello di offrire delle strategie che fossero pratiche ed utili.
Non volevo scrivere un testo teorico, basato su assunzioni sociologiche o su discipline che esistono soltanto nella teoria.
Mi sono calato nel professore che ogni giorno vive la scuola, passando le sue ore di lavoro in classe o in aula professori; quello che deve relazionarsi con il preside e con i colleghi, e che deve far fronte ad istituti che non funzionano, meccanismi burocratici fallimentari ecc…
Mi presento, sono Michele Merli: sono un docente presso un istituto professionale e faccio anche il “Teacher Coach” (consulente per professori, specialmente delle scuole superiori).
L’insegnamento è sempre stata una cosa che ho sempre amato: già da quando avevo 15 anni aiutavo i miei compagni di classe.
Dopo gli anni della scuola, avevo deciso di andare all’università per diventare un professore di matematica a scuola.
Dopo aver completato il percorso accademico, aver seguito alcuni corsi sulla didattica, entrato in graduatoria… tutte le mie competenze di insegnamento erano sparite.
Tutto si è azzerato totalmente appena sono entrato nel mondo della scuola.
Appena mi sono trovato davanti una classe indisciplinata, che non aveva il minimo controllo, sono quasi andato nel panico.
Quindi, in quel momento, cosa mi restava da fare?
Ho dovuto ricominciare, imparare da zero come gestire questi ragazzi e fare esperienza sul campo.
Praticamente, sono passato da insegnate di scuola superiore a maestrino di asilo.
Dovevo impiegare i primi 10-15 minuti per trovare i ragazzi che erano dispersi da un’altra parte, in un’altra classe, in cortile…
Una volta che avevo trovato alcuni ragazzi, altri scappavano; magari mancava qualcuno e lo andavo a recuperare, ma nel frattempo quell’altro fuggiva via…
Non potevo appoggiarmi alla scuola, intesa come Istituzione.
La struttura era completamente inesistente: non mi aiutava il preside, non conoscevo il coordinatore.
Quindi ad un certo punto mi sono dovuto arrangiare con le mie sole forze.
Nonostante avessi un’età vicina ai ragazzi la situazione non migliorava. Io avevo 22 anni e loro ne avevano 16, a volte 18.
Questo era un punto a mio svantaggio, perché sviluppavano in fretta troppa confidenza nei miei confronti.
Ho lavorato (ed attualmente lavoro) in centri di formazione professionale, che spesso sono frequentati da ragazzi con seri problemi sociali, comportamentali, economici, psicologici ecc…
Per riuscire ad abituarmi a questo nuovo contesto e raggiungere dei risultati, mi sono praticamente trovato costretto a pensare ad un sistema di gestione della classe che funzionasse bene.
Ecco perché ho deciso di dar vita a “Insegna Meglio e Senza Stress”.
Si tratta della mia iniziativa: è una piattaforma digitale che ha l’obiettivo di discutere di didattica.
E’ un servizio attualmente riservato soltanto a docenti di scuole superiori di secondo grado.
Dal momento della spedizione, il libro dovrebbe arrivare al tuo indirizzo scelto entro 5 giorni lavorativi.
Per eventuali problemi, puoi sempre scrivere alla nostra mail.